29 gennaio 2010

Stasera alle 21 conosceremo Osea il profeta dell’amore. Vieni?

Il libro dei dodici profeti

1. Presentazione pastorale del libro di OSEA, il profeta dell’amore.

Fede antica-mondo nuovo

La fede , ogni fede, anche quella ebraico cristiana, ha radici antiche  e deve confrontarsi con un mondo sempre moderno e sempre nuovo. Come non tradirla ed insieme renderla viva per un mondo nuovo che incalza?  Fede antica e mondo nuovo: un problema di attualità per noi ma anche per Israele nell’ottavo secolo prima di Cristo al tempo del profeta Osea. Immigrati con una sanguinosa guerra di conquista in quella che sentivano la terra promessa , ora convivono con i Cananei.  Prima pastori e i clan familiari spostandosi assicuravano ricchezza; ora sono contadini e l’agricoltura dipende dalla fertilità del suolo e dalla capacità di trarne frutti. Per i cananei l’accoppiamento degli dei Baal e Baalath e degli uomini e delle donne nei tempietti sulle alture erano riti propiziatori della fecondità della terra. La popolazione immigrata prese anche i costumi di quella terra e si creò nella loro mente una grande confusione tra Baal e il “vecchio”Dio di Abramo. Se vuoi integrarti,dicevano, devi stare alle regole del gioco e di fatto c’era un sincretismo religioso. Prevale tra la gente una concezione della vita non illuminata dalla rivelazione nel deserto e che finisce per essere sacrificata a dati culturali e tecnici , noi diremmo alle esigenze della vita moderna. Come Israele anche  i cristiani di oggi, inseriti in un mondo profondamente cambiato in pochi anni , sono incapaci di rendere il cristianesimo vivo  e operante come lievito nella modernità.  Anche il mondo di Osea era un mondo moderno rispetto alla vita nomade e semi-nomade dei patriarchi e occorreva incarnare il Dio di Mosè in quel contesto.

Singolare vocazione di un profeta.

Altro che visioni, sogni, esperienze mistiche travolgenti. All’inizio  sente forte l’esigenza di fare il punto della sua disastrosa esperienza familiare: una moglie che lo abbandona e anche i figli avuti con quella donna gli sembrano così diversi e lontani.

E’ difficile definire i contorni del fallimento coniugale di Osea.  Potrebbe essere andata così: un matrimonio d’amore vissuto inizialmente nella fedeltà reciproca e al Signore e arricchito dalla nascita dei bimbi; poi la moglie e madre finisce nei santuari di Baal dove si praticava una sorta di prostituzione religiosa, orgiastica, assolutamente di moda in quel tempo e quindi il tradimento e poi la sofferenza terribile del marito e padre di tre figli che lotta per rimanere fedele e scopre la forza dell’amore di Dio e la riprende come sposa e la rifà sua definitivamente.

Come può un’esperienza di fallimento familiare, oggi così frequente e così raccontata dai midia, essere all’inizio di un compito profetico che Osea svolge in modo forte e sublime? Una storia di sofferenza che, letta in ascolto di Dio, rivela ferite ancora più estese e drammatiche di quelle patite nella sua esperienza familiare. La riflessione del suo fallimento lo apre ad una nuova comprensione di Dio ,visto già nel primo testamento come sposo da amare di un amore unico e fedele. La famiglia conosce il tradimento ma anche Dio è tradito e come per tanti separati di oggi la rottura conduce ad una esperienza di vita più vera e profonda dell’ amore di Dio e a volte genera una speranza ed una pace dopo i tempi durissimi della rottura dell’amore. C’è sempre un domani  ed una nuova esistenza per chi si lascia sedurre dall’amore di Dio! Da questa storia di vita nasce la profezia per Israele di cui Osea è portavoce da parte di Dio! Anche noi possiamo essere profeti a partire da una meditazione sui fatti anche dolorosi della vita se nello Spirito riusciamo in essi a leggerne il senso profondo.

Prostitute sacre?

Se Dio è lo sposo da amare con un amore unico e fedele allora ogni infedeltà a Dio è un tradimento, una prostituzione. Amare è un po’ identificarsi con la cosa che si ama ma è facile abbandonare il Dio vivente per un idolo, un dio fantoccio. Così facile che spesso non ce se ne accorge di essere adulteri e idolatri, anzi si difende con i denti la propria scelta vista come l’unica all’altezza dei tempi. Solo il profeta ti dice che c’è in atto una prostituzione (4,18) ma gli altri parlano di necessaria e doverosa inculturazione nell’ambiente in cui si vive. Prostituirsi senza rendersene conto. Come può accadere questo? Dipende da una mancanza o da una insufficiente  conoscenza intesa come esperienza d’amore esclusivo con Dio. La conoscenza tra Dio e il suo popolo consiste in un continuo disvelarsi dell’uno all’altro, richiede una frequentazione reciproca, esige dimestichezza che genera amore e conduce al reciproco innamoramento. Questo si sostiene con una valida opera educativa che impegna tutti ma in primo luogo (solo per i tempi di Osea?) il sacerdozio e la monarchia.

Jada, hesed, emet: conoscenza, amore , fedeltà. Ma anche con Dio spesso un progetto rimane solo un progetto e Israele (solo Israele?) diviene un “aborto” di popolo. La superficialità è la caratteristica fondamentale ma  rimane nascosta ai nostri occhi: un amore che è come nube del mattino e come rugiada che all’alba svanisce. Le pratiche religiose che non generano vita diventano caricatura della fede e anche la persona di buon senso ne è disgustata o preferisce restare lontana. Ci sono tanti amici ed amiche di Gomer anche oggi che praticano la prostituzione sacra . Non tirarti fuori troppo frettolosamente dal gruppo! Certe scelte si fanno anche in buona fede , anche con  zelo da neofiti (3,1;9,10) . Illuminante un testo(5,4)” Non dispongono le  loro opere per far ritorno al loro Dio, perché uno spirito di prostituzione è fra loro e Javhè non lo conoscono più”

Lo spirito di prostituzione è un’esperienza alienata perché “Io non sono più Io Sono per voi” (Es 3,14; Os 1,9), è dare spazio al altri dei nei fatti più che con le parole, ci si sente sazi del proprio impegno, dei propri mezzi, delle proprie iniziative. Di fatto si dimentica l’alleanza , il patto d’amore in cui il popolo sa che tutto gli è e gli sarà dato da Dio! Abbiamo costruito palazzi e ci siamo dimenticati di Lui! (8,15) I primi colpevoli di tutto questo sono i sacerdoti che non hanno la da’at, la conoscenza di Dio e non vivono secondo la Parola di Dio ! Ma togliere di  fatto Dio dalla propria vita è uno scavarsi la fossa con le proprie mani. Siamo sicuri di non essere amici ed amiche di Gomer prostituta di Baal?

I Baal dell’uomo moderno

Tutto ciò che  ci separa da Dio, che si insinua tra noi e Lui o che noi mettiamo in mezzo, è Baal sia che si tratti di persone o di cose. Tutto può diventare Baal se ne facciamo un assoluto, se cattura il nostro pensiero e le nostre aspirazioni: la natura, il potere, il lavoro, la ricchezza, l’intelligenza, la bellezza, l’amore! I Baal dell’uomo moderno sono la tendenza verso una religiosità naturalistica che dimentica di fatto la storia della salvezza, un naturalismo che mescola idee religiose  e pratiche sessuali che si celebrano sulle alture in un contatto importante con la natura che veniva essa stessa fecondata attraverso le sacre prostituzioni! Ma una agricoltura che dona frumento mosto e olio e ricolma di argento e oro dipende da Javèh e non da Baal (2,10). Occorre ritornare al deserto dove tutto era dono di Javhè.  I Baal  sono stili di vita molto reclamizzati e con una grande capacità di seduzione. Sono i valori relativi e mutevoli ed effimeri ma che fanno presa in quel momento e ci fanno apprezzare dagli altri . I baal dell’uomo moderno sono la preferenza data alla quantità più che alla qualità delle cose che facciamo, è la smania forte dentro di noi di fare, realizzare, produrre, consumare, possedere. Possedere sempre più il tempo, le cose, i contatti interpersonali. I Baal sono certamente la ricerca del profitto ad ogni prezzo e la ricerca di più soddisfazioni possibili, ma anche la smania di visibilità, di contare, di avere un po’ di prestigio presso la gente con cui vivi, la paura di non essere al sicuro e la ricerca ossessiva di nuovi standart di sicurezza alimentati dalla  paura della morte. I baal dell’uomo moderno  sono non vedere che la malattia è più profonda delle diatribe politiche  e dei guasti che esse provocano. E’ Dio stesso che si rivolta contro Israele e gli consuma il corpo come un’ulcera (5,2 segg) I Baal dell’uomo moderno sono l’indifferenza di fatto verso le scelte sbagliate di vita dei giovani che mettono in discussione gli adulti della comunità e che ci chiamano in causa senza inutili ipocrisie di chi dice di aver fatto tutto quello che si poteva fare.

La proposta di Osea: le parlerò al cuore (2,16-17)

Egli non vuole far girare all’indietro la ruota della storia, vuole aiutare il popolo a ricominciare da capo. Un nuovo inizio donato da Dio. Non fuggendo la realtà ma emigrando  nel deserto per un tempo forte di ripensamento e di riscoperta. Il popolo di Dio appartiene al mondo, alla cultura, deve trasformare questo mondo ma può farlo se lo riscopre come il mondo di Dio, come suo dono, se riesce a vedere civiltà e cultura con una luce nuova. Bisogna rimettersi in ascolto di nuovo e in un modo nuovo e questo comporta cambiare il cliscè abituale della nostra vita, rivedere i tempi e le vere passioni. Dobbiamo gridare che egli ci seduca, ci convinca, ci porti nel deserto per essere soli con lui! Dobbiamo gridargli che la parola dei profeti parli al nostro cuore invecchiato e di farci maturi di fronte alla Parola. Senza questa esperienza il nostro presunto dialogo con il mondo, la nostra attività culturale e caritativa è, nella migliore delle ipotesi, inutile. Di nuovo sedotti, come ai tempi della giovinezza per leggere tra le lacrime il capo 11 di Osea (11,1-11) dopo aver preso coscienza dello spostamento dell’asse della nostra vita, dopo aver fatto a qualsiasi costo marcia indietro, per mettere di nuovo il Signore al centro della vita! Come singoli e come  popolo.

La famiglia sacramento di Dio

C’è un valore sacramentale delle metafore a sfondo familiare. La metafora è una parola concreta per esprimere una realtà indicibile, misterica, una relazione divina. La famiglia offre metafore splendide a Osea e poi a tanti dopo di lui.  La metafora di Dio sposo sempre fedele e la chiesa sposa infedele che rincorre divinità che non conosce è splendida, come quella del padre  pieno di amore per il figlio. La metafora di Osea non è solo maschile . Nella hesed di Dio c’è tutto il suo amore uterino e materno. Ogni donna può sentirsi pienamente rappresentata nella metafora sponsale e paterna di Dio. L’amore coniugale non solo con i suoi picchi di fascino e di gioia ma anche con i suoi fallimenti e tradimenti  ti fa capire qualcosa dell’amore folle del Dio di Gesù per noi. Anche il permanere nell’amore nonostante la sofferenza dell’abbandono, trovare la forza di attrarre a te il coniuge, riconciliare le ferite, una nuova benedizione degli anelli, ti fa capire qualcosa del suo amore fedele nonostante le nostre fughe. Vegliare sull’amore anche quando sembra distrutto ci parla del mistero dell’amore di Dio.  Anche un padre che testardamente continua ad attrarre il suo figlio con legami di bontà e non si arrende e non arretra a compromessi ma ruggisce come un leone per amore,  è un’immagine di Dio che Osea ha consegnato per sempre ai credenti.

Tornino i profeti

La religione diventa museo se di fronte a situazioni radicalmente nuove si ripetono o in buona fede o per pigrizia mentale o per paura di perdere il deposito, antiche formule in un linguaggio clericale che non parla al cuore dei giovani. Essi guarderanno altrove e

abbandoneranno il Dio di Gesù. La fede diventa irrilevante se non fermenta la cultura e la intrida con il lievito della fede. L’altro pericolo fatale è il sincretismo che è la confusione del relativismo o peggio una fede  che scimmiotta la novità tradendo in radice la propria unicità e il proprio tesoro. Osea aiuti i profeti di oggi a declinare l’antico messaggio in un linguaggio nuovo poiché conosce  il suo Dio in modo erotico e passionale e sa tradurlo per la vita del presente  anticipando  i tempi futuri quando Colui,che era prima che Abramo fosse dirà: possono forse digiunare gli invitati a nozze finché lo Sposo è con loro?


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