14 agosto 2006

INIZIAZIONE CRISTIANA 3

Idee per un rinnovamento dei percorsi di iniziazione cristiana

In estrema sintesi il progetto:

  1. Pre-catecumenato. Una esperienza iniziale di vita parrocchiale con le famiglie dei ragazzi del biennio della scuola elementare sul tipo di un ‘pre-catecumenato’, un periodo cioè che aiuta con mezzi semplici e diretti, a dare uno sguardo agli anni del post battesimo ed insieme a far emergere le domande e gli interessi per scegliere come continuare un percorso di iniziazione cristiana.

  1. Il tempo del ‘catecumenato’. Considerare un triennio come tempo forte del cammino catecumenale dei ragazzi e delle famiglie per concludersi con un appuntamento unico: rinnovazione delle promesse del battesimo e con l’iniziazione alla Eucaristia e alla Riconciliazione , lasciando per il momento la cresima così com’è e chiedendo solo un ‘ingresso nella testimonianza‘ al termine del percorso del triennio. Questo percorso potrebbe terminare in quarta o proseguire anche in quinta elementare a seconda dei casi. Se i sacramenti della Confessione e Comunione si danno in quarta, la quinta sarebbe il tempo della mistagogia strettamente legata ai primi due. Potrebbe essere per gruppi omogenei ma non necessariamente. Un gruppo di genitori potrebbero decidere di rimanere nel pre-catecumenato anche se i loro figli fanno la terza elementare per le ragioni più diverse ( a prescindere dal fatto che diversi battezzati nei primi due anni non si vedono) per cui avremo nel percorso successivo ragazzi di terza, quarta e quinta assieme. I percorsi iniziano normalmente ogni anno ma non necessariamente. Nel percorso annuale si possono prevedere percorsi differenziati in base al diverso coinvolgimento della famiglia che si stabilisce fin dall’inizio.
  1. Il tempo della ‘mistagogia’ aspettando la Cresima. Suggerisco di proseguire ancora per alcuni anni a mantenere la cresima nell’età solita considerando come anni della mistagogia ( educazione alla vita liturgica, alla vita affettiva e morale e al coraggio di manifestarsi cristiani) quelli che seguono i sacramenti della iniziazione cristiana anche se carenti della Grazia della Confermazione e che potrebbe in un futuro prossimo essere conferita in date diverse a seconda dei percorsi educativi intrapresi ma per il momento, per rendere graduale il cambiamento, potrebbe in linea di massima restare all’inizio della scuola superiore . Anni della Mistagogia e della testimonianza ma anche dell’inserimento nella pastorale giovanile della Chiesa locale e della parrocchia . Inserimento che ora avviene in modo improvviso dopo la Cresima ed è una delle cause dell’abbandono.

In modo più dettagliato

  1. ‘pre-catecumenato’ alla iniziazione sacramentale

a. Serve una équipe di catechisti che si ‘specializzano’ per questo servizio di accogliere i ragazzi 6-9 dopo il battesimo. Sarebbe bene che alcuni catechisti rimanessero per diversi anni in questo ministero rinunciando alla continuità didattica che sa molto di scuola. Soprattutto perché l’arrivo sempre di nuovi catechisti in prima elementare impedirebbe una continuità del progetto educativo. Serve l’aiuto di tutta la fraternità missionaria parrocchiale per incoraggiare quelli che ci sono e per sostenerli specie nei primi anni del percorso educativo.

b. Uno dei catechisti o qualcuno che a loro si affianca collaborando strettamente con loro, dovrebbe avere un rapporto prevalentemente con i genitori dei ragazzi dal momento che alcune famiglie si avvicinano alla comunità cristiana dopo il battesimo che in molti casi è stato donato in modo impreciso e superficiale da parte della comunità. Si tratta di creare legami semplici e diretti che consentiranno in due o tre anni alle famiglie dei ragazzi di capire cosa significhi iniziazione cristiana e pensare delle scelte più motivate per il triennio di vera e propria preparazione ai sacramenti.

c. In concreto occorre un cambio di mentalità dei catechisti del biennio che si liberano dalla ‘mentalità scolastica ‘e decidono di lavorare insieme per un primo annuncio della fede ai ragazzi e alle famiglie ed un primo inserimento nella comunità parrocchiale. Certo servirà un appuntamento costante in parrocchia (settimanale o quindicinale) ma che è solo un momento del cammino formativo dove si ritrovano ragazzi di prima elementare, ragazzi di seconda ed eventualmente di terza che non hanno partecipato negli anni precedenti o desiderano prolungare il ‘precatecumenato’.

d.Il numero dei ragazzi di questo primo percorso educativo oggi potrebbe aggirarsi sui trenta- quaranta che poi occasionalmente per scopi didattici potranno lavorare in piccoli gruppi ma senza far prevalere l’idea di classe. L’itinerario educativo sarà semplice ed essenziale ma vivo partecipato e coinvolgente e dipenderà dalle capacità , interessi e carismi dei catechisti . Quel che è essenziale è che non si tratta di una piccola scuola settimanale ma di una esperienza di vita accanto ai ragazzi e alle famiglie che, assieme a momenti di un vero insegnamento, vede momenti di preghiera, di amicizia, di sostegno specie ai bimbi malati e in difficoltà e di accoglienza.

e. Gli obbiettivi pastorali

-fare sentire accolti e amati tutti i bambini nella parrocchia con una attenzione delicata alla loro vita familiare. Non possiamo educare alla fede un bimbo di 6-7 anni senza neppure conoscere il suo contesto familiare. Il catechista responsabile delle famiglie potrebbe prima, assieme ai ministri ordinati, scrivere a tutte le famiglie, parlarne in Chiesa e poi nella sala di fraternità a quelli che vengono a Messa, organizzare un momento fisso durante il quale avere la possibilità di parlare personalmente con alcuni, una festa d’inizio percorso genitori, potrebbe recarsi a casa di alcuni di loro se c’è qualche legame di vita ed approfittare ogni volta per salutare le mamme quando accompagnano i piccoli all’incontro . Potrebbe dare un appuntamento in parrocchia in un pomeriggio per un caffè insieme.

-I momenti con le famiglie e i bambini vanno pensati già nella bozza di programma iniziale per dare un senso unitario alle varie proposte : un incontro assieme ai bambini all’inizio del percorso per presentare tutto il cammino, una domenica mattina insieme per la presentazione alla comunità e la ri-consegna del nome e del ..”segno della croce , una domenica pomeriggio di gioco e festa con l’oratorio dei piccoli, momenti di preghiera assieme ai bambini e la comunità in occasione soprattutto del tempo di Natale e dell’Epifania, momenti di festa vissuti con i genitori ad esempio una o due piccole gite che rimangano nella memoria dei ragazzi..

-specie nel primo anno del biennio portare ragazzi e genitori a ripensare, con linguaggio appropriato, il mistero del battesimo che li ha generati come cristiani, valorizzando i simboli e i ricordi , riprendendo quello che doveva essere la prima meta educativa degli anni 0-6: il senso religioso della vita . (Dio c’è, mi vede, mi vuol bene, quando muoio sarò con lui)

-come educazione spirituale il grande obbiettivo è far fare ai bambini le prime esperienze di preghiera in modo semplicissimo e profondo ad un tempo, imparando anche a memoria parole e segni della preghiera sui quali poi imperniare piccoli insegnamenti dottrinali.

f. Puntare sulla qualità della proposta: se per il biennio del precatecumenato sembrasse troppo impegnativo un percorso settimanale e fosse fatto quindicinale ma ogni volta i bambini e le famiglie venissero contattate e con la compresenza di tutti i catechisti si creasse un bel momento in parrocchia, una volta nel mese più didattico ed un’altra volta più celebrativo e gioioso , con il corollario dei momenti comuni già fissati con le famiglie, l’oratorio e così via andrebbe benissimo , preparando in modo più adeguato i luoghi dell’incontro, facendogli sentire l’affetto della comunità cristiana, facendoli incontrare con altre realtà come ad esempio il diacono che incontreranno la domenica, i ministranti, il coro, bambini di altre parrocchie , compagni di scuola per fare oratorio assieme la domenica pomeriggio..

g. La domenica resta certo il punto focale di tutto il cammino ma non puntare alla messa domenicale come dovere primario dei bambini del biennio ed aiutarli piano piano ad una iniziazione alla Eucaristia. Quello che più conta è che i catechisti siano presenti la domenica un po’ prima delle 11 per accogliere le famiglie che vengono a Messa, accompagnare i bimbi alla liturgia separata preparandoli e spiegando loro la cosa , invitandoli poi a mettersi vicino ai genitori e non il gruppetto di prima e seconda che schiamazza davanti all’altare perché non sa ancora nuotare in quella piscina, fermandosi dopo la messa alcune volte in sala di fraternità per scambiare una parola con l’uno o l’altro dei genitori e ricordare le prossime tappe del percorso educativo. ( confronta l’e-mail della diocesi di Torino che ho inviato nei giorni scorsi)

h. Ma la messa della domenica potrebbe diventare in alcune occasioni il grande appuntamento catechistico valorizzando i doni dei bambini, seguendo il tempo liturgico( specie avvento natale Epifania) e il vangelo della domenica (quando ad esempio parla dei bambini), le circostanze della vita della parrocchia: un canto ed una danza fatta da loro, un segno della pace preparato con sapienza liturgica che li vede protagonisti, una preghiera dei fedeli fatta da uno di loro, un mettersi attorno all’altare quando tornano dalla liturgia della Parola con il Diacono dopo aver accuratamente preparato il segno, ecc ecc.

- Confermo piena fiducia ai catechesti del biennio che dovrebbero semplicemente unirsi e fare assieme il programma secondo queste linee pastorali. Decidere se fare l’appuntamento in parrocchia settimanale o quindicinale, scegliere il giorno e l’ora tenendo conto della riuscita di questo progetto nel suo insieme e non di singole esigenze pur rispettabili, scegliere uno di loro per una relazione più stretta con le famiglie. Quest’anno i catechisti che iniziano il percorso del precatecumenato potrebbero essere, se confermano la loro disponibilità: Cristina Zaninati, Cristina Sabatini, Cinzia Baldelli, Gabriella Blasi, ma io spero che altri genitori possano coinvolgersi se si appassionano ad un progetto di rinnovamento della catechesi. Quelli di ‘seconda’ potranno alla fine dell’anno decidere se proseguire il percorso ancora di un anno o iniziare subito il prossimo anno la preparazione ai sacramenti della iniziazione .

Per i catechisti e genitori io mi rendo disponibile fin d’ora per la programmazione e per suggerire sussidi da leggere sotto l’ombrellone(si fa per dire visto il tempo!)
alcuni sussidi per l’inizio del percorso.

  1. Conferenza Episcopale Italiana

Catechismo dei bambini Lasciate che i bambini vengano a me
Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1992

  1. Giuseppe Ruta e collaboratori

Catechismo per l’iniziazione cristiana dei bambini Lasciate che i bambini vengano a me
Guida per il catechista.
Ed. Elle Di Ci, Leumann 1995.

(continua…..
continua……
continua…..con la seconda e la terza fase della iniziazione cristiana)


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