1 agosto 2006

Estate: lavori in corso

Proviamo, in qualche minuto che possiamo concederci, a ripensare al programma dello scorso anno che resta la traccia del nostro cammino e, capitolo dopo capitolo, vedere quello che possiamo fare di meglio alla luce di ciò che ci eravamo promessi. Ognuno dei membri della fraternità missionaria parrocchiale può portare il proprio contributo ed in settembre faremo una sintesi accurata per arrivare a scelte condivise.

laboratorio d’estate: alcune osservazioni di don Vincenzo aspettando quelle dei fratelli e sorelle

A. riprendere tutti i punti del programma che, grazie ai fratelli e sorelle del gruppo liturgico, ha portato un rinnovamento nella messa delle ore 11 che dovremmo portare avanti così come è stato scritto.

B. Nel gruppo liturgico direi ai componenti di farsi “coordinatori” perché componenti sono tutti gli “operatori liturgici“: i ministranti, i lettori di fatto, gli animatori liturgici domenicali, le corali , quanti collaborano al decoro della Chiesa.

C. Il gruppo ministranti mi pare importante da ripensare e sostenere ed incoraggiare come gruppo “vocazionale” . Giordano ha svolto il servizio con grande precisione ed umiltà e dobbiamo incoraggiarlo. Credo che più che una turnazione tra ragazzi sarebbe meglio avere un gruppo piccolo ma preciso che sceglie il servizio, farli sentire amici con un programma annuale ed invitarli a continuare nella adolescenza e giovinezza il loro amore alla liturgia.

D. I “Lettori di Fatto“: se si riuscisse ad avere un elenco di coloro che abitualmente lo esercitano ed altri nomi( vedi scheda Il Signore ha bisogno di te!) in modo che il coordinatore possa segnare nel foglio tutti i lettori delle messe domenicali, due o tre per ogni messa e 12 ogni domenica, invitare a venire il giovedì quando cade il loro turno per preparare le letture, ridando così vita al giovedì. Se Luciano potesse animare l’incontro sarebbe ottimo; con Enzo, io ed altri pronti a sostituirlo quando lui non può…

E. Dovremmo però tutti avere a cuore il giovedì delle letture che sta morendo invitando, e a volte partecipando, con chi vuole ricominciare a credere, con genitori e padrini che si preparano al sacramento del battesimo dei figli, con i catecumeni, con chi si prepara alla cresima da grande, con i lettori e gli animatori liturgici delle varie messe. I catechisti che pensano di utilizzare nella catechesi il testo domenicale approfittino per preparare in comunità il loro intervento e così via. I ministri straordinari della Comunione una volta al mese ad esempio, potrebbero sceglierlo come occasione per incontrarsi e, dopo la lettura dei testi, avere un momento tutto per loro per coordinare il servizio loro proprio. Per i lettori presenti e futuri, un prezioso servizio da presiedere…
A volte nelle messe domenicali si potrebbe provare ad abolire il foglietto per una proclamazione-partecipazione più viva; altre volte si potrebbe invece eccezionalmente tenere sotto la Bibbia perché i foglietti (anche il venerdì) mettono in secondo piano il Libro della Santa Scrittura che in chiesa dovrebbe avere una cura speciale: ordinarne altre Bibbie, fare delle copertine protettive decorose ecc come fanno sia gli ebrei che i mussulmani con i loro libri sacri!

F. La CORALE BAMBINI è una bella intuizione da continuare
Abbiamo scritto: Lo scopo del servizio è rendere i bambini partecipi della liturgia in maniera più significativa e attiva. Considerando che per i bambini che partecipano alla funzione delle 11 c’è già un momento di ascolto della Parola, ma separato dal resto della comunità, si pensava di far partecipare questi bambini (dalla prima alla quinta elementare) alla liturgia attraverso il canto distinguendo due momenti: il canto d’inizio, che svolgono assieme a tutta l’assemblea, e il canto finale o di comunione.
In stretta collaborazione con i catechisti e genitori (si pensa di dotare i bambini di cd delle canzoni da imparare in modo che coinvolgano anche i genitori nell’ascolto), si tratterà di insegnare, con spiegazione del testo che vanno a cantare, e far provare due o tre canti che saranno proposti durante le celebrazioni del mese successivo. Giorgio si occuperà di dare ai bambini le indicazioni, i segnali necessari alla esecuzione, di comunicare l’importanza del canto all’interno della celebrazione con un incontro alla settimana (sarebbe auspicabile il sabato), le catechiste faranno un lavoro sul testo nel corso degli incontri che terranno con i loro gruppi.

Nel prossimo anno come continuare e come incoraggiare chi con generosità ha iniziato? Possiamo anche qui avere una scelta più precisa dei partecipanti scelti tra tutti i gruppi in modo che maestri e genitori avvertano la specificità della proposta? Si potrebbe dare loro una maggiore visibilità cittadina se raggiungono livelli apprezzabili? Credo sarebbe una news. Chi potrà affiancare Giovanna in questo coordinamento?

G. Un punto chiave che credo Luciano come coordinatore non potrà realizzare da solo: l’animazione delle Sante Messe del sabato e della domenica alle 8 e alle 17,30. Il punto nodale è prevedere almeno 6 0 9 animatori liturgici (cfr. appunti di Liturgia) che possano essere impegnati due volte al mese anche partecipando alla doppia Messa, come fa Patrizia dei bambini 3-6. Vi sarebbero così due o tre animatori liturgici di una stessa messa (19, 8, 17,30) che si alternano nel servizio e possono man mano trovare i lettori di fatto, i cantori e chi suona uno strumento, chi raccoglie le elemosine, chi invita e prepara alla sala della fraternità da portare a tutte le Messe anche a quella del sabato sera con qualche piccolo stratagemma. Come scegliere gli animatori liturgici? Come prepararli per essere professionalmente capaci? Sarebbe bello iniziare da settembre…

H. I ministri straordinari della Comunione sono il cuore della liturgia perché legano messa e carità. Come moltiplicarli? Come aiutarli a conoscere altre situazioni di fratelli e sorelle? Perché non fissare alcune domeniche nell’anno, liturgicamente appropriate per il testo del vangelo o per il tempo liturgico, in cui partecipano alla stessa messa e poi partono per portare la Comunione ai fratelli ammalati? Il diacono Enzo è il nostro punto di riferimento per tutti loro.

I. La veste bianca: direi che è stato un segno bello ed importante , ma un po’ occasionale e generico . L’abito battesimale che è di tutti se lo indosso deve avere un significato speciale : mi preparo meglio a quella messa, mi accosto al sacramento della Confessione, soprattutto divento, in modo visibile, membro della fraternità missionaria parrocchiale ( cfr. su questo alcuni articoli nel sito della parrocchia)
Paradossalmente l’abito bianco, che diventa la veste comune del cristiano maturo , dovrebbe evidenziare che si è pienamente laici, non clericalizzati né tanto meno chierichettoni per l’occasione, e questo andrebbe esplicitato nel modo in cui si partecipa e in un saluto o nella preghiera dei fedeli o da Lucio che apre la celebrazione. Quando è possibile, sarebbe bello che chi porta l’abito bianco abbia il coniuge ed i figli accanto a sé? Potrebbero quelli che indossano l’abito bianco approfittare per invitare alla sala della fraternità e conoscere altri fratelli. L’abito come segno di distinzione sarebbe stile vecchio testamento!

  1. Davide Alimenti says:

    Punto B.
    Allargherei il gruppo liturgico anche ai catechisti ed educatori dei ragazzi e dei giovani.

    Punto G.
    Le messe delle 8,00 e delle 17,30 hanno delle figure istituzionali (Caterina alle 8,00 e Michelina alle 17,30) che secondo me andrebbero coinvolte. Non ho presente tuttavia una figura analoga per la messa delle 19,00 del sabato.

    Punto E.
    Sono d’accordo anche io all’abolizione del foglietto (forse potrebbe essere utile alle persone più anziane con difficoltà di udito).


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