L'obbedienza

 

Quarta Domenica di Avvento 18 Dicembre 2005 - Lc 1,26-38


 

Ho ascoltato poco fa una predica del Papa in una parrocchia romana a braccio sulla madonna, molto bella, tutte intessuta sul tema della gioia perché quel “ti saluto” in realtà vuol dire “gioisci”.

Mi colpiva qualche sera fa in un programma un amico personale del Papa, il giornalista Messori, che un giorno parlando con l'allora cardinale Ratzinger diceva “basta si è parlato troppo di Maria”, nel senso che alludeva ad una devozione mariana non autentica, non ancorata nella scrittura, non quella Maria Madre della Chiesa che quarant'anni fa il concilio ci ha dato.

Non come la madre da sfruttare ma come la madre da cui imparare, da imitare nella Chiesa.

In questo senso possiamo dire con il vecchio adagio dei cristiani “non è mai troppo quello che si dice della Madonna”.

Io vorrei che noi amassimo tantissimo la madonna e che sia lei in questa settimana a condurci al Natale.

 

Nel vangelo di oggi e poi la notte di Natale quando ascolteremo il racconto di Luca della nascita, c'è quasi  un percorso spirituale unico, una settimana di ritiro spirituale.

L'angelo fu mandato da Dio a Maria di Nazareth.

Vedete Maria è madre perché quello che è accaduto in lei accade nella Chiesa, ma soprattutto perché in lei si rivela quello che è il mistero della nostra fede, è come la chiave interpretativa del cristianesimo.

Qual è la chiave per capire il cristianesimo? Che noi non dobbiamo fare nulla perché tutto fa Lui. Il cristianesimo non è essenzialmente sforzo, ascesi, ma è accoglienza.

 

Le religioni in genere sono concepite come Dio verso Dio, il cristianesimo è l'opposto, perché la strada la fa Lui " o se tu squarciassi i cieli e scendessi " è Lui che manda, è Lui che fa.

Era così anche nel vecchio testamento, che cosa dice Dio a Davide il grande re “sarai tu a costruirmi una casa? No, io mi costruirò una casa e farò così così così..”.

Davide si trova ad accogliere un progetto, al di là del suo peccato, più grande di lui.

Questo accade in un modo ancor più forte in Maria.

In fondo se voi prendete il Vangelo di oggi, cos'ha fatto la Madonna? Niente ha detto soltanto “ci sto, eccomi”. Tutto il resto è accoglienza: ti saluto, gioisci, rimarrai incinta, concepirai, partorirai, chiamerai, lo spirito santo ti avvolgerà con la sua ombra colui  che nascerà sarà santo chiamato figlio di Dio.

Senza dubitare si è permessa di dire "ma davvero siamo nell'impossibilità perchè sono una ragazza, non conosco uomo". Niente è impossibile a Dio! Stop! “Eccomi”.

Il cristianesimo è passività è accoglienza, tu non devi far nulla se non allargare le mani.

Vedete, noi con una parola diciamo tutto questo è preghiera è contemplazione, ma c'è una parola cristiana che a volte ci lascia un po' sorpresi ed è obbedienza. Cos'ha fatto la madonna? Ha obbedito, ha detto “ci sto, eccomi” un'obbedienza libera che nasce dal cuore.

Essere cristiani non è fare delle cose, è obbedire, cioè accogliere a braccia aperte l'angelo perché l'angelo viene anche da noi. ma voi direte “noi non l'abbiamo visto!!” Ma forse manco lei lo ha visto!! Perché è il Dio che viene nel mistero del nostro cuore quando preghi, quando ascolti.

 

Ecco perché la regola di vita spirituale.... è questo aiutarci all'accoglienza, ecco allora l'ascolto, la preghiera, la meditazione.

Questa settimana la cappellina dell'adorazione dovrebbe essere trafficata come non mai. Così l'eucarestia, così la confessione. Sono tutti i segni per dire semplicemente “eccomi”.

Se non entriamo in questa logica di passività che non vuol dire fatalismo ma è l'essenza  del cristianesimo, noi non capiamo.

Che cosa distingue il cristianesimo da tutte le religioni: proprio questo, che Dio è sceso e addirittura si è fatto uomo, un bambino, che mangia, beve, veste panni, deve fare pipì, lui il Dio eterno che ha creato le galassie, il mondo!! Ma non è assurdo??

 

Tante volte vi ho detto che io la mattina mi alzo e ancora un po' addormentato, vedo che già i miei fratelli escono dalla moschea e la nostra Chiesa è deserta! Ma i musulmani che pure non sono degli eroi hanno mantenuto la preghiera mattutina. 

Vorrà dire anche questo qualcosa!! Chiusa la parentesi.

E allora io li vedo già uscire mentre noi diciamo “impossibile”!, se el fan lora el puden fà anca no?, questo mi sembra una logica semplice!!

Li vedo uscire e mi chiedo, ma perché è nato il mussulmanesimo  dopo sei secoli di cristianesimo?

Perché il cristianesimo è incredibile, non si dà un figlio a Dio.

 

Dio sta lassù, non lo posso vedere in una creatura anche la piu' piccola e indifesa magari in una ragazzina adolescente di un paese piccolo come Nazareth, più piccolo di questa Chiesa. E questa ragazzina con un nome che era il più comune Myriam come la sorella di Mosè e tutte le ragazze amavano chiamarsi Myriam in ebraico.

E’ questo che Maria ci dice come madre della Chiesa, “impara ad obbedire, il cristianesimo è obbedienza”, è obbedienza, obbedienza a Dio.

E' aprire le braccia, è abbandonarsi a lui. Padre mio mi abbandono a te.

Il resto lo fa tutto Lui. 

Tu sei la terra che accoglie il seme, poi è Lui che semina è Lui che innaffia, è Lui che fa crescere, tu devi essere solo il terreno buono che accoglie il seme. 

E’ da qui che nasce la regola di vita spirituale da qui che nasce l'obbedienza fraterna.

Voi direte, cu ce vien ma nò?

Anzitutto il “non temere Myriam” e qui ognuno ci metta il proprio nome.

 

Diceva prima il Papa viviamo in un mondo pieno di paure, di magie, di inquietudine, di psicofarmaci.

Non temere, non temere, anzitutto il Natale è la libertà  dalla paura, ma se Dio davvero si è nascosto nell'uomo, non temere!

Tutto quello che tu mi puoi dire non è così pauroso se Dio si è fatto uomo e se oggi usa la stessa logica, non temere, niente è impossibile a Dio!

Puoi camminare anche sull'acqua, puoi chiamare la morte sonno, puoi vedermi non in cielo ma nel volto di un bambino, anche il più dimenticato. Non temere, ci libera dalla paura e la conseguenza qual'è?

Rallegrati, gioisci, non per nascondere che un giorno sarai con tuo figlio sotto la croce. questo fa parte del mistero della redenzione.

 

 La prima parola del nuovo testamento diceva prima il Papa è “rallegrati”, è “gioisci”, è lì che inizia il Vangelo, con questa parola, rallegrati Maria .. gioisci, sii felice, perché nell'obbedienza c'è la pace, c'è la gioia, c'è la felicità.

Noi di che cosa soffriamo?

Della nostra incapacità di affidarci, di metterci nelle mani di Dio, di dire: eccomi sono il tuo servo la tua serva, Signore!

Sono le nostre ansie da prestazioni,  il bisogno di realizzarsi e il non riuscirci a sentire come Maria, piccoli servi del Signore, che si mettono nelle sue mani.

Questo non avviene miracolosamente ma avviene in una obbedienza continua e prolungata, fatta di preghiera, di meditazione, di ascolto, di sforzo di ricevere, anzitutto, per poter dare, di accogliere per poter testimoniare.

 

Ecco allora il primato della contemplazione e della preghiera, ecco perché una comunità come la nostra che deve portare la luce di Gesù in tutti gli ambiti, nelle mediazioni della vita, nelle situazioni concrete dell'oggi, ha bisogno di una profonda regola di vita spirituale. E per favore non dite, è impossibile, perché  niente è impossibile a Dio!

 

 


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