Piccola regola della fraternità missionaria parrocchiale

 

 


 

Chiunque tu sia, che ti affretti verso la patria celeste, attua, con l'aiuto di Cristo, questa piccola regola che abbiamo insieme scritto per i principianti, e soltanto allora giungerai, con la protezione di Dio, alle vette più elevate della dottrina e della saggezza. Amen!  (Regola di S. Benedetto)
Fratelli carissimi, si ami anzitutto Dio e quindi il prossimo, perché questi sono i precetti che ci vennero dati come fondamentali. Amen! (Regola di Sant’Agostino).
Fratelli e  sorelle, uno solo è il fine per cui scegliamo di vivere in questa comunità: vivere radicalmente l’Evangelo, la regola assoluta e suprema e conformare la nostra vita alla vita di Gesù ivi descritta e predicata. La piccola regola è solo uno strumento per vivere l’Evangelo e soprattutto un mezzo di comunione fraterna. Essa vuole essere per noi non una legge ma una descrizione di vita, senza la quale non si può edificare una comunità missionaria e non ci può essere creazione comune. È su questa piccola regola che misureremo la nostra  appartenenza alla fraternità parrocchiale. Siamo cristiani comuni chiamati  a vivere l’Evangelo attraverso la vocazione fontale del battesimo in cui abbiamo ricevuto lo Spirito Santo che tutti ci chiama e in tutti agisce in modi differenti e ci conduce a dare la vita a Cristo nella santa Chiesa, nella famiglia o nel celibato,  vivendo di  fede nella carità, nella speranza, nella preghiera, nel servizio.

1. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta a tua anima, con tutta la tua mente, con tutte le tue forze

Con la preghiera incessante, in religioso ascolto della Parola, con la grazia dei Sacramenti .La Parola del Signore raggiunge la sua efficacia più grande nella liturgia e nel sacramento perché lì la presenza di Cristo è al massimo di intensità e tutta la Chiesa è presente in mistero. La liturgia delle ore, la  lectio divina e la stessa adorazione eucaristica sono prolungamento dell’Eucarestia e preparazione a celebrarla ancora. Nella vita spirituale della Chiesa e dei singoli cristiani si procede, con una dinamica all’infinito, dal Vangelo all’Eucaristia  per compiere il mistero della Parola e sempre più viverne  e dall’ Eucaristia al Vangelo, per comprendere la Parola e sempre più assimilarla.


Ci impegniamo:

  • a partecipare, possibilmente come famiglia, alla eucaristia    domenicale della comunità (quando le esigenze primarie della famiglia e del ministero pastorale non lo impediscano) preparata e conclusa con l’ascolto  settimanale comunitario delle Sante Scritture , con la Confessione almeno una volta al mese, con l’invito umile rivolto nella settimana ad altri fratelli a parteciparvi, mettendo in pratica l’icona della carità che ci è consegnata dopo la santa Comunione.

  • a vivere l’eucaristia quotidiana con la lectio divina ogni volta che ci è possibile e almeno una volta alla settimana, nella fraternità parrocchiale, da soli o come famiglia, preferendola ad ogni altra forma di ascesi o di sacrificio volontario, come atto di offerta per la Chiesa tutta, per i missionari e per tutte le famiglie della parrocchia, sottolineando con la nostra presenza i momenti belli e difficili della famiglia  ed in modo speciale l’anniversario del proprio battesimo e di quello dei figli.

  • a fermarci ogni volta che ci è possibile, e per qualche istante quando ci rechiamo in comunità, e almeno una volta al mese per un’ora, in adorazione nella cappella dell’Eucaristia, da soli o in piccoli gruppi , come modo abituale di prepararci all’annuncio del Vangelo  e alle scelte della carità chiedendo allo Spirito Santo di giungere alla adorazione permanente nella  cappella ecumenica con una preghiera incessante per l’unità dei cristiani .

  • a vivere la liturgia delle ore, almeno la celebrazione delle Lodi e dei Vespri, da soli o in famiglia o in fraternità , ma tutti e sempre, dovunque ci troviamo, ad unirci al mattino e alla sera in una preghiera  fatta assieme a tutti i fratelli  chiedendo allo Spirito Santo il dono della preghiera del cuore . ( preghiera semplice da comporre assieme utilizzando parole dei salmi)

  • a unirci a Maria, madre della Chiesa  e dolcissima patrona con San Giuseppe della nostra comunità Santa Famiglia di Nazareth, con la preghiera del rosario  almeno una volta alla settimana , portando tutti i fratelli e le sorelle specie i più provati ,  chiedendo allo Spirito il dono della preghiera incessante come ci chiede il vangelo

  • a fare il possibile per vivere in modo corresponsabile e con spirito missionario le domeniche della fraternità, i ritiri di Avvento e Quaresima, il Triduo Pasquale e in modo speciale gli Esercizi Spirituali della comunità parrocchiale come una grazia unica data a tutti  per stare con Gesù, convertirci a Lui e aprire nuovi cammini nell’attesa del Suo Ritorno.

2 ... e il prossimo tuo come te stesso

Per grazia siamo fratelli e sorelle che desiderano amare con  amore tenerissimo e costruttivo la Chiesa,  certi che se nulla può separarci dall’amore di Cristo, nulla può separarci dal Suo corpo che è la Chiesa. Tutto ciò che ci accade, lo viviamo come un amore irriducibile , invincibile per la nostra comunità chiedendo la grazia di  trasformare anche le sofferenze fisiche e spirituali in riconciliazione e  più grande umanità tra noi!  Consapevoli della nostra incapacità di amare, per noi  tutti la lectio divina è il modo abituale , nella giornata, di sciogliere i grumi di risentimento, di malessere , di scontentezza che si annidano in famiglia e in comunità; ci fa immediatamente avvertire il bisogno di riconciliazione e di pace tra fratelli e sorelle; è un fuoco che brucia dentro le scorie e, almeno interiormente, ci ridispone al perdono in umiltà e mitezza di cuore. Nella santa Chiesa ciò che è proprio non è mai esclusivo e  tutto ciò che nasce in lei ci appartiene! Per questo chiediamo nella preghiera la grazia di sentire come nostri tutti i segni di carità che lo Spirito ha fatto o farà  nascere nella parrocchia e nella Chiesa tutta imparando da ogni uomo della terra che ama fino al sacrificio di sé.

Ci impegniamo:

  • ad aprire ogni incontro o celebrazione e soprattutto la catechesi biblica della fraternità con una preghiera di perdono, dopo  l’invocazione allo Spirito Santo, chiedendo con sincerità di cuore ai fratelli e sorelle di essere perdonati da mancanze  e omissioni così da non  essere  allo stretto nei loro cuori.

  • a chieder con umiltà al Signore, come missionari-laici nel mondo, nella preghiera comune del mattino e quando  ci accostiamo ai santi misteri , di darci luce e discernimento, come singoli e come famiglie, su quali opere di misericordia corporale e spirituale  intraprendere  e su come mantenere fedelmente quelle intraprese, chiedendo la pace del cuore e confidando unicamente nella sua infinita misericordia.

  • a comunicarci con delicatezza e franchezza evangelica , specie ritrovandoci nella sala della fraternità dopo la santa eucaristia, le urgenze della carità, i fratelli e le sorelle malati, le richieste ricevute, le intuizioni e il discernimento che il Signore ci ha reso possibili, chiedendo  ai fratelli e alle sorelle di aiutarci  nel rispetto assoluto della riservatezza dovuta ad ogni creatura.

  • a chieder nella preghiera il dono di aprire un fondo comune di solidarietà della fraternità missionaria parrocchiale, ottimizzando al meglio il tempo e vivendo con giustizia e sobrietà,  con donazioni mensili di una ‘decima’ assolutamente libera , per far fronte ad emergenze della carità che nascono nella nostra fraternità  o nel mondo e favorendo ogni scambio di beni tra noi nel segno di una condivisione di stampo familiare, lasciando che  ogni ‘elemosina’ resti nel segreto.

  • a vivere un piccolo digiuno( di cibi, di vestiti, di fantasia, di parole) ogni venerdì, memoriale della morte del Signore, per vivere il silenzio interiore e il dialogo spirituale in famiglia ed una attenzione speciale ai nostri figli e ai nostri giovani e alle giovani famiglie che il Signore ci chiede di amare  fino al dono della nostra vita.

  • a  portare nella preghiera di intercessione e nel nostro cuore e nei nostri pensieri tutti i germogli di carità materiale e spirituale che sono nati  e stanno nascendo tra noi e nella santa Chiesa riconoscendo il dono dello Spirito Santo e mostrando concretamente, specie nel giorno del Signore, la nostra solidarietà e gratitudine ai fratelli e sorelle  che, a nome di tutti, li hanno intrapresi mentre nell’umiltà rendiamo conto di ciò che Dio ha operato per mezzo nostro.

 
Metti in pratica. questa piccola Regola con costanza, pazienza ed equilibrio. Allora raggiungerai finalmente le più grandi vette della conoscenza e della virtù . Amen!

 


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