28 maggio 2010

29 maggio

29 maggio

Sabato 29 maggio si svolgeranno tre laboratori, tre gruppi di lavoro a cui tutte le persone, giovani, educatori, genitori, insegnati… che hanno a cuore il futuro dei giovani potranno partecipare. I temi affrontati saranno:

1. La vita affettiva e la fragilità
2. La festa e il lavoro
3. La tradizione e la cittadinanza

Per facilitare i laboratori sarebbe opportuno leggere il seguente documento redatto in preparazione degli incontri > Scarica e leggi documento PDF

Ogni gruppo sarà coordinato rispettivamente da:

Ubaldo Alimenti
dipendente presso il Servizio Attività Istituzionali della Regione Marche è Presidente dell’ Azione Cattolica della diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola.





Giorgio Mezzini
Insegnante e animatore dei gruppi giovanili della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi.





Silvia Sanchini
Laureata in Scienza della Formazione con Andrea Canevaro si sta specializzando in “Formazione e cooperazione”. Dal 2007 al 2009 è stata Presidente nazionale della F.U.C.I. attualmente collabora con l’Istituto per l’infanzia e l’aiuto materno “San Giuseppe” di Rimini.





  1. Silvia Sanchini says:

    Grazie ancora a tutti, cari amici!
    E un grazie particolare anche a Giorgio e Ubaldo, compagni di “lavoro” :)
    Mi e vi auguro che questa ricca settimana sia solo l’inizio di un percorso di riflessione e di crescita comune, con uno sguardo particolare e affettuoso alle nuove generazioni che davvero si meritano la nostra fiducia e vicinanza…le premesse mi sembrano davvero buone!
    Buon cammino a tutti voi e ancora grazie per quanto state facendo. A presto.
    Silvia

  2. Giovanni Santarelli says:

    Anche io sento di dover fare un ringraziamento particolare ai tre amici che ci hanno aiutato sabato pomeriggio a mettere assieme una serie di sollecitzioni che, se prese sul serio, dovrebbero portarci ad aprire nuovi spazi di riflessione, ma anche di vita, tra noi adulti innanzitutti e cristiani della rima e secnda ora.
    Come avrete capito l’attenzione ai giovani pr me si risolve in una profonda necessità di rivedere alcune priorità che mi sono e ci siamo dati nella vita, ma che presuppongono una grande capacità di riaprire tra noi un confronto che è fermo ormai da tempo.
    Sembra prevalere la rassegnazione; l’età anagrafica (ormai non siamo più tanto giovani)viene interpretata come impossibilità di poter rifare i conti con una appartenenza comunitaria che ad oggi sembra pesarci così tanto.
    gli amici ci hanno lasciato alcue indicazioni importanti: ascolto, pazienza, tempi lunghi, accompagnamento, serio approfondimento della fede, lettura esistenziale delle scritture, spiritualità,”non esagerare con le cose concrete”,mettere i cuori l’uno accanto all’altro, paternità spirituale, confronto fraterno, mettersi dietro, amare il silenzio, lasciare spazio ai lontani, tanta preghiera, autocritica,elaborazione dei lutti, vicinanza.
    Ne avremmo da confrontarci, ma con cuore aperto e senza pregiudizi, ma anche senza doverci caricare di progettualità a tempi brevi.
    una rivoluzione insomma… vedremo
    nino

  3. giorgio mezzini says:

    Anch’io vorrei ringraziarvi, tutti ed ognuno, per le belle occasioni di riflessione e confronto che la “geniale” idea di un sinodo verso i giovani – seppur da esterno – mi ha offerto.
    Credo che la ricchezza spirituale e la profondità della vostra vita comunitaria siano una base sicura, una “casa accogliente”, per partire verso autentiche e fresche relazioni con un mondo giovanile che non si può più – se mai si è potuto – incontrare in massa, ma volto per volto, magari a cominciare da Luca, Nicole, Francesca, Edoardo, Francesco… le facce vispe e attente che ho conosciuto giovedì sera.
    Vi ringrazio perché coltivare speranza come state facendo è il modo migliore per rimanere giovani tra i giovani senza che il tempo che passa ci allontani dalla loro freschezza, dalle loro inquietudini, dal loro cercare…. Don Oreste che anche tra voi è ancora molto vivo, in questo ancora non smette di insegnare!
    Buon tutto, compreso buon cammino dopo questi primi passi…
    giorgio

  4. Valter Toni says:

    Il commento di Giorgio è la conferma che quando si citano i nomi delle persone gli interventi assumono un valore mille volte superiore. Sarà l’etica del volto di cui ci parlò Tonino Bello citando Italo Mancini, ma la commozione (nel senso di sentirsi trasportati e vicini) che si ha quando si dicono pure i nomi dei protagonisti delle vicende umane portano il livello della comunicazione su un piano tutto diverso. E don Oreste questo lo sapeva benissimo.
    E allora ringraziando Silvia e Giorgio che da esterni sono intervenuti in questo blog, stringo forte e calorosamente tutti i partecipanti, don Andrea da Rimini, don Antonio da Cremona con i suoi amici, Carlo e Jutta (e i loro otto figli che ce li hanno prestati per una sera), don Gianpiero da Roma (e Marco Guzzi che lo ha sponsorizzato), Ubaldo (la cui partecipazione gli è costata pure una multa salata per sosta nel nostro quartiere).
    Grazie mille a don Steven sulle cui spalle peserà il futuro di quanto ci siamo detti in questi giorni. Grazie super a don Vincenzo che solo per la sua testa dura abbiamo potuto fare nel nostro piccolo qualcosa la cui grandezza sarà evidente fra molto tempo. E infine grazie al nostro vescovo che stasera ci accompagnerà, e con “pastorale” pazienza dovrà accompagnare tutte queste pecore forse un po’ smarrite di fronte alle relazioni con i giovani, e al futuro che vorrebbero donargli.


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