19 agosto 2006

INIZIAZIONE CRISTIANA 4

  1. Il tempo del ‘catecumenato’. Considerare un biennio come tempo forte della iniziazione cristiana dei ragazzi e delle famiglie per concludersi con un appuntamento unico: rinnovazione delle promesse del battesimo e con l’iniziazione alla Eucaristia e alla Riconciliazione , lasciando per il momento la cresima così com’è e chiedendo solo un ‘ingresso nella testimonianza‘ al termine del percorso del triennio. Questo percorso potrebbe terminare in quarta o proseguire anche in quinta elementare a seconda dei casi. Se i sacramenti della Confessione e Comunione si danno in quarta, la quinta sarebbe il tempo della mistagogia strettamente legata ai primi due. Potrebbe essere per gruppi omogenei ma non necessariamente. Un gruppo di genitori potrebbero decidere di rimanere nel pre-catecumenato anche se i loro figli fanno la terza elementare per le ragioni più diverse (a prescindere dal fatto che diversi battezzati nei primi due anni non si vedono) per cui avremo nel percorso successivo ragazzi di terza, quarta e quinta assieme. I percorsi iniziano normalmente ogni anno ma non necessariamente. Nel percorso annuale si possono prevedere percorsi differenziati in base al diverso coinvolgimento della famiglia che si stabilisce fin dall’inizio.

In pratica:

  1. Dovremo preparare almeno due équipe di catechisti (sostenendo ed allargando il gruppo dei catechisti di ‘terza’ e ‘quarta’ del prossimo anno) per l’iniziazione ai sacramenti dove, almeno alcuni, si alternano ogni anno e si aiutano a trovare uno stile e un percorso comune per il ‘catecumenato’ che sarà il ‘tempo forte’ della catechesi dei ragazzi . Per alcuni nostri ragazzi che non continueranno un percorso di fede in parrocchia, questo probabilmente resterà il momento più intenso da un punto di vista spirituale di tutta la loro vita al quale tornare nei momenti difficili. Per questo occorre che tutta la fraternità missionaria parrocchiale sia vicina ai catechisti e li metta per così dire al cuore del suo programma pastorale. Ed occorrerà con forza e dolcezza coinvolgere in questa ottica i genitori e le famiglie; spiegarlo con convinzione agli insegnanti e gli operatori sportivi cristiani perché possano integrare e non sovrapporre troppe iniziative in questo periodo.
  2. La ‘intensità di questo tempo’ non è data dalla molteplicità degli incontri ma dalla sinergia tra i momenti di insegnamento, il coinvolgimento della famiglia, le celebrazioni liturgiche appropriate, ed una forte unità catechistica per circa due anni che speriamo i ragazzi ricordino con grande gioia per un forte senso di appartenenza tra loro ottenuto copiando e talora collaborando strettamente con le metodologie scout e azione cattolica ragazzi o altre esperienze ecclesiali già collaudate perché non si improvvisa nulla nella educazione.
  3. Oggi l’educazione non passa attraverso le parole ma attraverso l’acquisizione di atteggiamenti di vita coinvolgendo almeno in piccole ‘full immersion’ tutte le agenzie educative del ragazzo: ambiente familiare, parrocchiale, scolastico, sportivo. Nell’adolescenza e poi ancor più nella giovinezza il ragazzo vuole staccarsi e mettersi personalmente alla prova; ancora a 9-10 anni è possibile fare una esperienza di vita insieme con gli amici e le altre famiglie più improntata a quegli ideali evangelici che dovranno poi accompagnarlo nella vita: dialogo e preghiera in famiglia, la domenica come giorno del Signore, momenti in cui sperimentare che la Chiesa è una famiglia allargata, gustare un senso di appartenenza e di gioia vera quando si è vicini al Signore…
  4. Il primo elemento di novità è dato dal coinvolgimento differenziato della famiglia nel tempo del ‘catecumenato’. Dice il cardinale di Bologna ai suoi catechisti: esistono genitori profondamente consapevoli della loro missione educativa dal punto di vista cristiano, genitori preoccupati della loro missione educativa ma insidiati da alcuni dubbi sulle risposte che si devono dare ai grandi problemi della vita, genitori che continuano a considerare l’incontro colla Chiesa un momento necessario e significativo nella vita del bambino, trascorso il quale la vita prosegue senza che la Chiesa sia lo spazio della sua vita o il suo referente. Ciò che si chiede è di verificare la possibilità di coinvolgimenti più diretti e continuativi, sulla base di esperienze già fatte. Una cosa comunque è certa: i genitori che lo vogliono non possono e non devono più essere tenuti fuori dal processo di IC. Per tutti poi esisterà una proposta a lungo termine (tipo dar vita ad un gruppo famiglia), a medio termine (un percorso di rinnovamento della loro fede seguendo il percorso dei figli), a breve termine (alcuni incontri di preparazione come abbiamo sempre fatto) . Non percorsi separati , ma integrati: non possiamo dare risposte generiche ed uniformi.
  5. Provo ad attualizzare per il nostro contesto parrocchiale: il gruppo di ‘terza’ a ottobre o in avvento, senza fretta, inizia il suo percorso ‘catecumenale’ con una liturgia di ‘inizio’ a cui seguiranno le altre tappe liturgiche. (cfr. sito della parrocchia San Pio X) Vi sono 25 /30 ragazzi e famiglie. Si spendono i mesi di settembre-ottobre per far passare l’idea di un tempo forte di educazione alla fede. Emergerà un piccolo gruppo di genitori che è disponibile ad un coinvolgimento più pieno al cammino educativo e si ipotizza un percorso solo per loro assieme ai loro figli (ad esempio: un ritiro spirituale insieme con momenti differenziati per ragazzi e genitori, un tempo di ferie, anche breve, a Natale o in estate da vivere assieme, una partecipazione più diretta con i ragazzi nei momenti di preghiera, di insegnamento, di carità ecc) ed il resto lo condividono con gli altri genitori con i quali si potrebbe scegliere quello che il Card.Caffarra chiama ‘formazione di medio termine’: seguire i ragazzi nei loro cammino liturgico -sacramentale per ripensare la propria fede di cui si hanno tanti dubbi ma anche nostalgia..Ecco che avremo un unico percorso di iniziazione ai sacramenti ma differenziato secondo il coinvolgimento delle famiglie.
  6. Un secondo elemento relativo di novità è dato dal riportare assieme la Confessione e la Comunione, dopo diversi anni di separazione di un anno e, almeno mentalmente, pensare la Cresima come sacramento di iniziazione. L’esperienza di questi ultimi anni dice che la iniziazione alla Riconciliazione in terza elementare oggi è inadatta per ragazzi che spesso arrivano senza il biennio precedente e senza aver avuto alcuna educazione alla fede nel post battesimo . Sarà una delle tappe della iniziazione alla Eucaristia. Il vantaggio è anche quello di non appesantire il percorso dei genitori che hanno così un unico cammino sacramentale con i loro figli. Di questo percorso, se vissuto con intensità, si terrà conto nella preparazione alla Cresima che non va vista staccata da questo momento anche se non verrà conferita assieme.
  7. Un terzo elemento relativo di novità perché già vissuto nel catechismo sperimentale è quello di poter aver un gruppo ‘ catecumenale’ non di una sola classe o perché alcune famiglie ritengono prematuro avviare in terza questo percorso o perché come sempre più spesso accade arrivano in età leggermente più avanzata a chiedere i sacramenti o perché una famiglia responsabilmente per tante ragioni desidera che il proprio figlio prolunghi il periodo di preparazione! Questo richiederà alcune avvertenze pedagogiche ma potrebbe aiutare i ragazzi come accade nelle esperienze associative e sportive! Mentre nel biennio di ‘precatecumenato’ ogni anno vi saranno ‘innesti’ di ragazzi e famiglie nel gruppo che iniziano un percorso, nel ‘catecumenato’ penso sia meglio una forte continuità ed il gruppo che parte è bene che arrivi fino ai sacramenti con gli stessi componenti. Anche il catechismo sperimentale, che troppo presto abbiamo lasciato cadere, si è logorato per presenze eccessive che si univano continuamente e per i catechisti costretti continuamente a cambiare.
  8. In pratica quest’anno di ragazzi di terza con le loro famiglie iniziano un percorso di quasi due anni e di regola a maggio della quarta riceveranno i sacramenti della Confessione e della Eucaristia preceduti dalla solenne Rinnovazione delle promesse battesimali e seguiti da un ‘Ingresso nella Testimonianza’ in vista della Cresima . Intanto i ragazzi di ‘quarta’ che hanno già fatto la prima Confessione potrebbero migliorare il percorso di quest’anno alla luce di queste idee per fare qualche piccola esperienza parziale utile per quelli del prossimo anno e dare l’iniziazione alla Eucaristia nel prossimo maggio come già previsto a meno che alcuni genitori non desiderino prolungare di un anno il cammino; quelli che hanno fatto la prima Comunione impostano ‘l’anno della mistagogia’ dove all’insegnamento prevale la verifica di ciò che si è seminato. Un anno ‘più leggero di impegni’, da pensare assieme, con una speciale attenzione alla vita morale come dal programma generale della catechesi parrocchiale della Santa Famiglia .
  9. Per quanto riguarda l’èquipe catechistica dovremmo aiutare con molta stima ed affetto quelli di ‘terza’ che iniziano ad entrare nella nuova mentalità e ai quali dico subito la mia disponibilità ad incontrarli: Noemia Giuliani, Rosa Sorce, Rossella Tallevi. Una di loro dovrebbe seguire in modo specifico il coinvolgimento dei genitori. Potrebbe essere utile che qualche genitore dei ragazzi collabori strettamente con loro anche in fase di preparazione del percorso biennale. Se ci fosse una sorella della comunità che li affianca, come lo scorso anno ha fatto Mirella Tabarretti, per avere uno sguardo esterno al percorso e custodire il progetto iniziale, sarebbe certamente utile. Se qualche fratello o sorella della fraternità parrocchiale è particolarmente sensibile alla educazione alla fede dei ragazzi, ci aiuti con i suoi doni e suggerimenti. Un ministro istituito della comunità può sostenere da vicino il piccolo gruppo di catechisti portandogli le più belle esperienze di iniziazione che si stanno facendo in Italia, guidando in alcuni casi una lettura del vangelo con ragazzi e genitori, facendo assieme ai ragazzi e ai genitori piccoli segni di carità che segnino la memoria ed il cuore dei ragazzi! E’ ovvio che i ministri ordinati saremo sempre vicini a voi.
  10. Il gruppo dei catechisti, quando in settembre inizia a preparare il programma, potrebbe invitare anche alcuni educatori di azione cattolica e alcuni capi scout (ne abbiamo tanti in parrocchia) ed i nostri responsabili dell’oratorio per avere idee e suggerimenti su come creare un bel legame di appartenenza tra i ragazzi ed in alcuni casi giovarsi della loro collaborazione. Quando il programma è sufficientemente abbozzato sarebbe bene contattare la scuola dei ragazzi. Scrive ancora il card di Bologna ai suoi catechisti: sono ognora più convinto che di fatto una delle difficoltà maggiori ad un processo di vera e profonda IC dei bambini e dei ragazzi sia costituita dal fatto che esiste una divisione più o meno profonda fra la proposta educativa che vivono a scuola e la proposta educativa catechistica. La figura dell’insegnante di religione va presa in seria considerazione e va contattata e tenuta al corrente delle iniziative. A volte si potrebbero invitare in parrocchia alcuni insegnanti dei ragazzi per quello che alcune parrocchie chiamano studies point’, un doposcuola che aiuta a collegare i valori educativi della scuola e della parrocchia. I genitori devono esercitare una vigilanza attenta, e le leggi scolastiche offrono oggi questa possibilità, perché sia pienamente rispettata la libertà religiosa dei ragazzi nella educazione che la scuola impartisce e, nel rispetto della legge, chiedere alla scuola di tener conto dell’esperienza che alcuni suoi alunni compiono nel tempo della preparazione ai sacramenti.
  11. E’ importante che il programma generale di tutta la parrocchia sia in alcuni casi coincidente con il percorso di iniziazione cristiana e che non sia un gruppo a parte. Penso soprattutto alcune domeniche comunitarie, i ritiri di Avvento e Quaresima, la celebrazione delle Ceneri e del Triduo Pasquale ripensando la Veglia del sabato Santo, la gita parrocchiale . Alcune famiglie crescendo nella fede, entreranno pienamente nella vita della comunità cristiana partecipando ad esempio alla catechesi degli adulti e agli Esercizi Spirituali. L’incontro in parrocchia sarà di norma settimanale scegliendo un momento adeguato per il sereno svolgimento delle attività. Ma per altri momenti ,specie con i genitori, si potrà utilizzare la domenica o altri giorni. Sarà bene che resti di un’ora e mezza come da tradizione per avere la passibilità di parlare con i ragazzi e vivere momenti di amicizia e di festa. In via generale è bene diversificare i momenti settimanali: una volta un incontro interamente dedicato alla preghiera personale con in mano il vangelo con l’aiuto del lettore, a volte lo si può dedicare interamente alla preparazione della domenica e della liturgia, un incontro di insegnamento della fede prendendo dai catechismi della chiesa italiana i temi di fondo, un incontro di conoscenza della comunità cristiana o di altri gruppi di ragazzi, un momento di carità e di condivisione adatto ai ragazzi da pensare con i genitori e viverlo assieme. Alternare aiuta a preparare meglio il tutto.
  12. Una bozza degli obbiettivi e del programma del periodo ‘catecumenale’:

a. In ottobre o in avvento inizio del cammino con una celebrazione liturgica appropriata, con la presentazione dei ragazzi e del cammino perché tutta la comunità ne sia coinvolta. Potrebbe coincidere con la prima domenica comunitaria in modo che si possa vivere la messa, il pranzo ed un momento successivo tutti insieme.

c. Il cammino sarà disseminato di celebrazioni liturgiche che segnano il percorso verso i sacramenti: nella festa della Epifania la consegna del vangelo ai genitori perché lo annuncino ai loro figli; in quaresima la consegna del credo e del Padre nostro, nel tempo pasquale la consegna del precetto del Signore. Nel secondo anno i cosiddetti scrutini per monitorare il percorso fatto e alcune ‘celebrazioni penitenziali ’ che aiutino a entrare nel sacramento della riconciliazione utilizzando i segni battesimali.

Dal punto di vista dell’insegnamento dottrinale scegliere nel primo anno alcuni argomenti dal catechismo “io sono con voi” e nel secondo da “venite con me” letti con dei sussidi recenti sui temi del battesimo, riconciliazione , eucaristia.

Per quanto riguarda la iniziazione alla preghiera credo sia la meta fondamentale di questo tempo a cui tendere assieme ai loro genitori con tutte le nostre forze puntando sulla qualità della proposta e eliminando ogni espressione di sciatteria e superficialità.

Sarà importante anche dare alcune espressioni evangeliche e preghiere tradizionali da imparare a memoria per custodirle tutta la vita.

Il giorno del Signore con al centro l’Eucaristia è l’esperienza decisiva di questo percorso formativo su cui imperniare tutto il tempo forte del “catecumenato”. Continua


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